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associazione guide e scout cattolici italiani |
Zona Scout di Ferrara |
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agesci |
Carissimi giovani,
come responsabile della Zona Scout di Ferrara, a nome di tutti i capi scout vi do' il benvenuto in questo territorio e vi auguro di poter vivere unesperienza importante e positiva per la vostra crescita.
La Zona Scout di Ferrara è la più piccola dellEmilia Romagna come consistenza numerica, è composta da 700 scout appartenenti a sette gruppi, di cui quattro nella città di Ferrara, uno nellAlto Ferrarese e due nel Basso Ferrarese, verso il mare, tra cui Porto Garibaldi, il gruppo che vi ospita e che ringrazio per aver contribuito con i loro carismi alla realizzazione di questo evento.
Il tema che tratterete, e che segue il filo conduttore del Rinascimento, vi pone una sfida davvero avvincente ma difficile e lo slogan che è stato scelto la rappresenta perfettamente OSARE LA CONDIVISIONE.
Solo tra diversi è possibile condividere.
Condividere significa riconoscere che laltro e la sua diversità è una ricchezza che però spesso mi è inaccessibile se la interpreto con il mio schema mentale, così come furono strane e combattute nel rinascimento la nuove modalità di leggere luomo, larte e la tecnica.
Così per saper condividere dobbiamo imparare ad ascoltare laltro partendo dalla sua identità, dal suo punto di vista, dalla sua esperienza, senza perdere la nostra identità, il nostro punto di vista, la nostra esperienza.
Solo in questo modo è possibile capire gli altri, riconoscere i punti di convergenza e quelli divergenti sapendo che questi ultimi, se accolti, daranno frutti importanti perché ci permetteranno di ampliare il nostro modo di vedere e di pensare, senza cadere in un relativismo in cui non esiste giudizio sulla realtà, ma invece ci aiuterà a migliorare la nostra capacità di valutare le scelte da compiere perché abbiamo osservato, esplorato, sperimentato con maggiore profondità prima di agire e scegliere grazie allapporto degli altri.
La diversità fa sempre paura perché ci stimola al confronto e alla riflessione attraverso la novità dellaltro rispetto a noi. Se questa paura viene accettata e superata mediante lascolto e la tolleranza, non come modalità passiva di sopportazione, ma come scelta di attenzione e di amore per laltro così come è nella sua diversità, allora la relazione, che esprime la diversità della coppia, maschio e femmina, o la diversità culturale, religiosa o politica o di razza, diventa veramente una ricchezza inesauribile di scoperte, di esperienze e di conquiste e produrrà una cambiamento anche attorno a noi, per poter contribuire a migliorare il mondo, perché questa è la nostra missione.
Vi auguro di poter realizzare questa condivisione tra di voi in questa settimana di route sapendo valorizzare la vostra diversità partendo dal dono allaltro della vostra identità come grande ricchezza.
Dio non produce scarti, ognuno di noi può scoprire in se stesso e negli altri la ricchezza che vi è nascosta, è la caccia al tesoro più importante alla quale siete chiamati a giocare.
Buona Strada
I responsabili di Zona
Dario Seghi e Sabrina Scida
Porto Garibaldi 6 agosto 2006
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IL ROVERWAY IN CIFRE |
5000 GIOVANI
5000 giovani scout e guide
30 i Paesi coinvolti
Iscrizioni per piccoli gruppi ("team") tra i 5 e i 15 partecipanti
I "Team" vengono raggruppati in Comunità di formazione di 50 giovani
Da febbraio 2006 le Comunità di formazione cominciano a conoscersi online.
6 AGOSTO 2006
100 route
10 città italiane accolgono gli amici stranieri con una cerimonia in piazza
100 route (percorsi di trekking, bici, volontariato) partono dalle 10 città
Tutte le regioni italiane sono coinvolte
Ogni route corrisponde a una Comunità di formazione di 50 giovani
In route si dorme in tenda, si cammina, si incontra il territorio, si fa servizio
Ogni gruppo nazionale ha preparato attività per la route
5 filoni di attività: Natura, Storia, Cultura, Società, Scienza.
11 AGOSTO 2006
campo fisso
Terminate le route i giovani (con treni o pullman) convergono su Firenze
Un grande campo fisso è allestito a Loppiano (comune di Incisa Valdarno)
10 sottocampi di tende
Un quartier generale con redazione dei giornale dei campo, posta, ospedale
Un percorso mostra con le attività dei ragazzi
Una piazza con gli stand per presentare le associazioni straniere e italiane.
durante il campo
150 workshop (botteghe) gestite da esperti per imparare, per fare, per discutere, per conoscere, per incontrare diverse esperienze
30 occasioni di servizio all'interno dei campo e nei paesi vicini
25 atelier per i capi per confrontare l'esperienza educativa in Europa
Una veglia serale sul tema dei "coraggio" e una sulla "condivisione"
Importanti tavole rotonde con personaggi dei mondo politico, rappresentati delle grandi religioni, imprenditori, italiani ed europei.
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IMMAGINI ROVERWAY |
CAMPO A LOPPIANO |
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CAMPO A PORTO GARIBALDI |
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COSTRUZIONE PORTALE |
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LE BOTTEGHE
Franco Veneziani, del settore specializzazioni, aveva chiesto a Sante e me di tenere una bottega al rw e di dare una mano ai ragazzi del Ceppo Rosso (la pattuglia di pionieristica) alla realizzazione delle costruzioni del campo fisso a Loppiano, con i ragazzi del clan, che già aveva visto all'opera in più occasioni.
Le botteghe sono diventate tre, Sante, Andrea Frignani ed io come capi bottega e i ragazzi come aiuti. Un'esperienza davvero importante, per noi, ma soprattutto per i ragazzi stessi che si sono trovati impegnati nella programmazione prima e nella realizzazione poi, totalmente in primo piano, gestendo le botteghe e insegnando tecniche sia a ragazzi della loro età che a vari capi che comunque avevano voglia di imparare qualcosa di nuovo. Sono state realizzate così due botteghe di animazione da strada, trampoli, bolas infuocate, face painting, forme con i palloncini, e una di lavori decorativi con il cordame. Le botteghe sono state frequentatissime, decisamente oltre ogni aspettativa, lasciando in tutti la consapevoleza di aver fatto qualcosa di positivo
A fine inverno invece è cominciato il lavoro di preparazione delle costruzioni; ci si è quindi ritrovati tutti a Spettine per la costruzione del portale in scala ridotta, in modo da rendersi bene conto di cosa avrebbe comportato costruire quello reale e prevenire eventuali problemi, per passare poi al lavoro definitivo, a Loppiano, pochi giorni prima dell'evento. Nel breve tempo di un fine settimana, decisamente intenso, sono stati costruiti i dieci portali dei sottocampi e il portale principale, di dimensioni notevoli, ispirato alla cappella del Brunelleschi, ideato da Paolo Gorra del Ceppo Rosso.
Nel frattempo (come si dice nelle ricette di cucina) un altro capo della nostra Co.Ca. Andrea Cicognani, si è preso l'incarico di organizzare una route per i ragazzi. In agosto nel campo della parrocchia campeggiavano un clan spagnolo, uno belga, uno padovano e uno austriaco. Anche in questo caso sono stati coinvolti, oltre alla Co.Ca. i ragazzi del clan che hanno montato il campo fisso e quindi costruzioni varie e partecipato alla conduzione vera e propria delle attività stesse della route.
Crediamo di poter dire che il clan di Porto Garibaldi ha vissuto in modo alternativo un evento così importante come è stato il RoverWay, percorrendo un cammino lungo e impegnativo che insegna che le tecniche non sono fini a se stesse ma fanno parte di un percorso educativo completo, fatto di progettualità, di manualità, di programmazione, di protagonismo ( l'importanza di imparare ad esporsi in prima persona), di rapporti con le persone e quindi di comunità, di impegno prolungato nel tempo, di verifica. E' troppo poco?
Ecco fatto, mi sembra di aver detto tutto.
Donatella